TRACKLIST:
eccola!
Un bell'omaggio al grande Demetrio Stratos con questo suo disco live, meno ostico di quello che ci si porrebbe aspettare. Pubblicato nel 1995 dalla Cramps e ristampato nel 2006, il disco racchiude il concerto performance al Teatro dell'Elfo di Milano risalente al settembre 1978 (pare che la sala fosse scenograficamente invasa dalla sabbia). Il concerto per sola voce ebbe luogo pochissimi giorni dopo l'uscita di "Cantare la voce". Quest'ultimo, in coppia con "Metrodora", rappresenta la quintessenza della sperimentazione nell'uso della voce da parte di Demetrio Stratos, i queste occasioni orfano degli Area. Le versioni qui proposte sono fedeli agli originali e ogni brano è introdotto da una ricca spiegazione da parte del cantante. Attenzione, l'album è comunque tutt'altro che facile: la traccia più "pesante" da ascoltare è sicuramente la prima, anche perché ha una durata di oltre 18 minuti. Sono anche presenti brani parzialmente inediti, quali O Tzitzeras O Mitzeras, breve e divertente scioglilingua greco (che era però già apparsa sull'antologia "Futura: Poesia Sonora", sempre della Cramps), Tema Popolare (vi accorgerete che si tratta della versione "a cappella" di Cometa Rossa degli Area) e la conclusiva Canto dei Pastori.
Mi piace riportare in chiusura quello che ha scritto Filippo Bordigon nella sua recensione del disco pubblicata sul sito "Sentireascoltare" nel 2014:
"un album certamente difficile, senza concessioni, del quale disquisirebbero volentieri per ore glottologi, etnomusicologi, logopedisti ecc. lasciando uscire dal cavo orale una quantità d’aria tale da convincere, magari per sfinimento, anche il più scettico degli ascoltatori".
Buon ascolto.
Post by George
Commento finale (del tutto personale)
destinato ai frequentatori di questo blog
Come è facile intuire questo blog è esclusivamente frutto della passione che il sottoscritto, e prima ancora il nostro Captain (sporadicamente anche altri collaboratori), mette / mettiamo da anni per arricchirlo e farlo crescere. Il post non è cosa che nasce come un fungo, ma richiede molto tempo, spesso molte ore di lavoro che vengono generalmente sottratto al sonno o al tempo libero. Ma tutto ciò, visto che non ce l'ha prescritto il medico, a voi poco importa e noi lo facciamo volentieri. Dopo anni che navigo sul web e osservo i contenuti di altri blog (e i fitti commenti), devo dire che la Stratosfera si sta dimostrando tra i più longevi, i più ricchi di contenuti e, soprattutto, di materiale raro spesso introvabile altrove. Non a caso qualche anno fa il nostro blog fu oggetto di una tesi di laurea. Siamo anche stati gratificati dai commenti giunti da musicisti (ricordo quelli dei New Trolls, di Tolo Marton e altri ancora) Qualcosa vorrà pur dire... Però manca una cosa che per noi è sostanziale.
Sapete, cari amici , qual è l'aspetto gratificante che ci fa capire di essere sulla buona strada e che ci spinge a continuare il percorso fin qui intrapreso (visto che non abbiamo alcun profitto)? Semplice: sono i vostri commenti, positivi o negativi che siano non importa. Noi abbiamo bisogno di sentirvi vicini, di avere il vostro sostegno, di leggere le vostre considerazioni (che non siano solo richieste di reupload o cose simili), di aiutarci a rendere - attraverso la vostra voce - il blog uno strumento interattivo, uno strumento di dialogo e non solo da utilizzare per fare i download di dischi e concerti. Anni fa un nostro collaboratore (da tempo oramai ex-collaboratore per ragioni personali) disse e scrisse la stessa cosa e dopo poco abbandonò la collaborazione.
Post lunghi e laboriosi (vedasi Vanni Scopa, tanto per citare l'ultimo in ordine di tempo) privi del benché minimo commento - tranne il mio di doverose sostegno - ti fanno sentire un po' avvilito. Noi non siamo una linea di produzione che sforna post con continuità e regolarità: noi vorremmo essere il motore di un gruppo di amici, di appassionati, di sostenitori. Almeno così dovrebbe essere, invece così non è. E qui concludo. Perdonate questo mio innocuo sfogo.
Sto però accarezzando l'idea di prendermi una lunga pausa di riflessione e magari di dedicare il mio tempo libero (quel poco che rimane dopo il lavoro e le incombenze familiari) ad altre attività. Non so cosa dirà o farà il mio sodale amico Robi, alias Straospheric Captain.
George